Scrivania in soggiorno: come integrarla senza trasformare casa in ufficio

Scrivania in soggiorno: come integrarla senza trasformare casa in ufficio

Avere una scrivania in soggiorno è comodo, finché il salotto non sembra un open space aziendale. In questa guida vediamo come creare un angolo studio in salotto per lo smart working, che stia bene con il resto dell’arredamento e non ti faccia vivere in ufficio 24/7.

9 minuti di lettura·Dec 10, 2025

Mettere una scrivania in soggiorno è una soluzione comodissima per lo smart working: la stanza è luminosa, hai spazio, spesso ci sono già prese elettriche. Il problema arriva dopo: il salotto inizia a sembrarti un ufficio lasciato aperto anche la sera.

Quello che vuoi davvero non è “una scrivania in salotto”, ma un angolo studio in soggiorno che funzioni bene quando lavori e sparisca quasi dalla testa quando chiudi il pc. Si può fare, anche in poco spazio, se la scrivania non è un corpo estraneo ma parte dell’arredamento.

Mettere una scrivania in soggiorno è una soluzione comodissima per lo smart working, ma è solo un pezzo del puzzle. Se vuoi una visione d’insieme su come far convivere lavoro e casa quando i metri sono pochi, qui trovi una guida completa su come organizzare una postazione smart working in poco spazio.

Capire che tipo di soggiorno hai

Prima di pensare al modello di scrivania, guardati intorno. Il tuo soggiorno è piccolo e pieno di mobili? È un salotto medio con un lato quasi vuoto? È un living grande con cucina a vista in stile open space?

In un soggiorno piccolo, una scrivania grande in mezzo alla stanza è quasi sempre una condanna: ti mangia il passaggio e ti fa percepire il salotto come un ufficio con il divano appoggiato di fianco. In un open space è l’opposto: se butti una postazione a caso in un angolo, rischi che si veda da ogni parte e rubi la scena.

L’obiettivo, in tutti i casi, è promuovere un pezzo preciso di soggiorno a mini-ufficio: un tratto di muro, lo spazio dietro il divano, una nicchia poco usata. Il resto deve continuare a funzionare come zona giorno, non come corridoio dell’ufficio.

Dove mettere la scrivania in soggiorno

Uno dei posti più sottovalutati è lo spazio dietro al divano. Se il divano non è attaccato al muro, spesso dietro c’è una striscia di pavimento che non usa nessuno. Lì una scrivania stretta, o una consolle usata come piano di lavoro, funziona benissimo. Quando entri in soggiorno continui a vedere divano e parete tv, non la scrivania. Solo quando passi dietro capisci che c’è un piccolo home office in soggiorno, quasi nascosto.

Se non hai spazio dietro il divano, la seconda opzione naturale è una parete libera. In quel caso ha senso pensare a un vero e proprio angolo studio in salotto: scrivania compatta, sedia decente, magari una mensola sopra. Qui la regola è non esagerare con la profondità. In un soggiorno normale, un piano sui 50–60 cm è di solito il compromesso giusto: abbastanza per portatile, lampada e qualche oggetto, senza sporgere troppo nella stanza.

Se invece hai un angolo vero – due pareti che si incontrano, una nicchia di fianco a una finestra, un rientro del muro – puoi trasformarlo nell’angolo ufficio perfetto. Bastano una scrivania ad angolo non enorme o un piano lineare e un piccolo scaffale sopra. Tutto il lavoro si concentra lì: pc, quaderni, documenti. Il resto del soggiorno rimane “pulito”.

Il filo comune è uno solo: la scrivania appoggiata al perimetro della stanza, non nel mezzo come un’isola. Così la stanza regge meglio l’idea di avere anche un home office.

Farla sembrare parte del salotto

Una scrivania in soggiorno inizia a stonare quando sembra arrivata da un call center: colori sbagliati, forme pesanti, materiali che non c’entrano nulla con il resto.

Per un home office in salotto che non faccia a pugni con il resto dell’arredo, guarda prima di tutto cosa hai già. Se il soggiorno è chiaro, con tanto bianco e legno naturale, una scrivania nera lucida con struttura metallica grossa sarà sempre un pugno in un occhio. Meglio restare nella stessa famiglia di colori: legno con legno, bianco con bianco, nero con nero. Non serve il mobile “coordinato”, basta che sembri un parente, non uno sconosciuto.

Anche le forme contano. Quelle scrivanie grosse, con mille cassetti e pannelli chiusi, funzionano in una stanza studio, molto meno in un salotto. In un soggiorno compatto di solito rende meglio una scrivania dalle linee leggere: piano semplice, gambe sottili, uno o due piccoli vani nascosti, non una parete attrezzata d’ufficio.

Quando non stai lavorando, la domanda da farti è: “Se guardo la scrivania da lontano, mi sembra un angolo studio carino o un ufficio in pausa pranzo?”. Se vince la seconda, c’è da togliere o nascondere qualcosa.

Gestire il casino visivo: il trucco del “kit lavoro”

Scrivania bella o brutta, se sopra resta tutto in disordine il soggiorno sembrerà sempre un ufficio. Non è tanto una questione di stile, ma di routine.

Il punto è decidere dove finiscono le cose da lavoro quando chiudi il pc. Non basta dire “metto a posto”, serve un posto dedicato. Può essere il cassetto della scrivania, un’anta del mobile tv, una scatola chiusa vicino alla postazione. Dentro ci vanno sempre le stesse cose: caricabatterie, quaderni, penne, cuffie, cavetti.

Alla sera, se passi due minuti a far sparire nel “kit lavoro” tutto quello che non è pc, a colpo d’occhio la scrivania cambia faccia: piano libero, magari solo il portatile chiuso e una lampada. La tua postazione lavoro in salotto smette di sembrare una postazione abbandonata e torna un normale angolo del soggiorno.

Ergonomia base anche in salotto

Il fatto che la postazione sia in soggiorno non significa che puoi ignorare completamente l’ergonomia. Se ci stai due ore ogni tanto, passi. Se ci lavori tutti i giorni, serve un minimo di buon senso.

Il portatile appoggiato piatto sul piano, più o meno sempre alla stessa altezza del petto, ti porta quasi sempre a guardare verso il basso. Con il tempo collo e spalle se ne accorgono. Alzare un po’ lo schermo – con un supporto per laptop o con un monitor esterno se hai spazio – ti aiuta a non stare ingobbito tutto il giorno. Non serve arrivare all’altezza perfetta da manuale, basta non lavorare fisso con lo sguardo a metà tavolo.

Per la sedia, vale la stessa logica: se ci stai tanto, la sedia da pranzo probabilmente non basta. Una sedia da ufficio semplice, o comunque una seduta stabile con un minimo di supporto lombare, fa la differenza. Se il budget non lo consente, anche un cuscino lombare ben messo è meglio che niente.

Infine, cerca di lavorare con gli avambracci appoggiati, non con i polsi sospesi nell’aria. Spostare tastiera e mouse verso il bordo del piano, invece che tenerli troppo lontani, è un micro-gesto che aiuta parecchio.

Rumore, call e sfondo video: lavorare nel cuore della casa

Un home office in soggiorno è per definizione in mezzo alla vita di casa. Se ci vivi da solo è un conto; se ci sono altre persone che passano, parlano, guardano la tv, è un altro gioco.

Per le call, due cose contano più di tutto: lo sfondo e il rumore. Sullo sfondo, prova a orientare la scrivania in modo da avere alle spalle qualcosa di neutro: un pezzo di parete chiara, una libreria sistemata, una tenda. Avere dietro la tv accesa, la cucina in disordine o un passaggio continuo di persone non è l’ideale. Se proprio non hai un muro decente, un piccolo paravento o una tenda possono creare un angolo “presentabile” anche in un open space.

Sul rumore, le cuffie fanno la loro parte, ma serve anche un minimo di patto con chi vive con te. Sapere in anticipo quando hai call importanti, abbassare il volume della tv in quei momenti, evitare di passare mille volte dietro di te: sono dettagli che rendono praticabile l’idea di lavorare in salotto senza esplodere tutti. Anche questo fa parte dell’organizzare una postazione di lavoro in casa, non è solo questione di mobili.

Scrivania in soggiorno o tavolo? E quando serve davvero la “salvaspazio”

Se dopo averci pensato capisci che il soggiorno è il posto giusto per lavorare, ma il tavolo non è gestibile (magari perché lo usi di continuo o non vuoi montare e smontare tutto), allora la scrivania ha davvero senso.

Qui entra in gioco il discorso scrivania salvaspazio. Se vuoi qualcosa che sparisca quando non ti serve, ha senso una scrivania pieghevole o ribaltabile, soprattutto se il salotto è piccolo. Se invece vuoi un angolo studio fisso in salotto, basta una scrivania compatta appoggiata al muro, scelta con criterio e dimensioni giuste.

Per tutto ciò che riguarda modelli concreti, pro e contro dei vari tipi (pieghevoli, ribaltabili, ad angolo), ti conviene appoggiarti all’articolo specifico di Magshop sulle scrivanie salvaspazio per smart working in casa: lì puoi entrare nel dettaglio senza appesantire questa guida.

Se invece ti rendi conto che il soggiorno non regge una scrivania – perché è troppo pieno, perché mentalmente ti pesa avere il lavoro sempre lì – allora ha più senso lo scenario “tavolo cucina ben organizzato”, con il kit lavoro e una postazione che appare e scompare sul tavolo. Anche per quello hai già una guida dedicata. Ho raccolto i pro e contro dei vari tipi nella guida dedicata alle scrivanie salvaspazio per smart working in casa, così non compri la prima che ti capita davanti.

In sintesi: quando la scrivania in soggiorno è una buona idea

Una scrivania in soggiorno funziona quando:

  • hai scelto un punto preciso che può diventare angolo studio (dietro il divano, a muro, in una nicchia)
  • la scrivania sembra parte del salotto, non un pezzo d’ufficio caduto dal cielo
  • puoi far sparire in pochi gesti il casino visivo quando finisci di lavorare
  • il tuo corpo non paga troppo il prezzo di una postazione improvvisata

Se, invece, la scrivania domina la stanza, è sempre piena di roba e anche la sera hai la sensazione di stare in ufficio, vuol dire che c’è ancora da sistemare qualcosa: o il posto, o il tipo di scrivania, o le abitudini con cui gestisci il lavoro in casa.

L’obiettivo non è avere il salotto perfetto da rivista, ma un home office in soggiorno che ti permetta di lavorare bene e di tornare a vedere il salotto come salotto quando chiudi il pc. Se ci riesci, la scrivania in soggiorno non è più un intruso: è semplicemente un pezzo di casa che fa il suo lavoro. Qui trovi un post su come ricavare una postazione smart working sul tavolo della cucina.

Scritto da Redazione Magshop