Come creare musica con ai senza saper suonare con Suno

Come creare musica con ai senza saper suonare con Suno

Suno ti fa passare da una frase scritta a una canzone finita: musica, voce e testo generati dall’AI, direttamente dal browser. In questa guida capisci davvero cosa fa.

9 minuti di lettura·Dec 2, 2025

Suno: la guida onesta in italiano per creare musica con l’AI (senza sapere musica)

Partiamo dal punto: Suno è un generatore di musica con intelligenza artificiale. Per chi già conosce Magshop, saprà che ci piace andare dritto al sodo!
Tu scrivi due righe di testo, scegli uno stile, e lui ti spara fuori
una canzone intera, con musica, voce, testo, mix già pronto da ascoltare.

Non è magia e non sostituisce un musicista bravo, ma per un creator medio o per chi vuole sperimentare, oggi è una delle soluzioni più potenti in circolazione.

Questa guida serve a una cosa sola: se domani vuoi usare Suno, sai cosa fa, cosa non fa, quanto costa, come usarlo e dove potresti finire nei guai con i diritti.

Cos’è Suno, in pratica

Suno è un sito (e servizio web) che ti permette di creare canzoni direttamente dal browser, senza installare nulla.

Funziona così: descrivi il brano che hai in mente con un prompt testuale (“rap in italiano, beat moderno, testo ironico, voce maschile”), oppure incolli un testo scritto da te. Lui prende tutto, lo passa ai suoi modelli di AI (oggi siamo alla generazione v5, con qualità molto alta), e ti restituisce una o due versioni complete della canzone tra cui scegliere.

Niente strumenti, niente microfono, niente software di produzione audio: hai solo bisogno di un account e di un’idea minimamente chiara di cosa vuoi sentir suonare.

Come funziona davvero un flusso tipo “da zero a canzone”

Immagina di voler creare una traccia da usare come sottofondo per i tuoi video o come demo di una canzone che hai in testa. La giornata tipo con Suno somiglia a questa:

Apri il sito, ti registri con Google o email, entri in una schermata dove in alto hai il box di creazione. Scrivi cosa vuoi: genere, atmosfera, lingua, tipo di voce, strumenti principali. Più sei concreto, meno il risultato sarà random. Ad esempio: “brano pop in italiano, atmosfera malinconica ma non depressa, voce femminile, piano + batteria soft, tempo medio, tema: fine di una storia ma voglia di ricominciare”.

A questo punto puoi scegliere se lasciargli inventare anche il testo da zero, oppure incollare un testo tuo. Nel secondo caso, Suno si occupa di tutto il resto: melodia, armonie, strumenti, struttura del brano.

Premi genera. Di solito ottieni due versioni del brano. Le ascolti, tieni quella che ti convince di più. Se nessuna ti piace, cambi prompt o dettagli (genere, mood, riferimento stilistico) e rigeneri.

Se sei su un piano a pagamento, hai anche un Song Editor integrato: puoi allungare il brano, tagliare l’intro, rifare il ritornello, sistemare la coda con un fade out. Non è una DAW tipo Ableton, ma per un creator è già tantissimo: fai “Extend” per aggiungere una strofa in più, “Replace” per rigenerare una parte venuta male, “Crop” per tagliare quello che non ti serve.

Quando sei soddisfatto, scarichi la traccia (nei limiti del piano che hai scelto) e la usi dove ti serve: sotto un video, in un podcast, in una presentazione, come demo per una canzone seria.

Piani, crediti e costi: come funziona davvero

Suno non lavora “a canzoni illimitate”, ma a crediti. Ogni generazione di brano consuma un po’ di crediti; più brani fai, più crediti ti servono.

Al momento, lo schema è più o meno questo:

  • Piano gratuito (Basic): niente costi, hai circa 50 crediti al giorno, traducibili in una decina di canzoni al giorno. È perfetto per provare il sistema, fare test, creare demo per uso personale. L’uso è non commerciale: niente Spotify, niente monetizzazione seria.
  • Piano Pro: qualche euro al mese (le cifre oscillano tra 6 e 10$ a seconda delle promo e del momento). Ti dà circa 2.500 crediti al mese, pari a qualche centinaio di brani, accesso ai modelli migliori e alla parte di editing avanzato. Qui entra in gioco la licenza per uso commerciale dei brani che crei.
  • Piano Premier: per chi produce tanto. Circa 10.000 crediti al mese (fino a 2.000 brani), tutte le funzioni sbloccate, priorità nelle code e diritti commerciali estesi.

Sul sito ufficiale e nella sezione help è specificato chiaramente: con il piano Basic le canzoni restano di Suno e tu puoi usarle solo in modo non commerciale, con i piani Pro e Premier hai licenza per l’uso commerciale (YouTube monetizzato, Spotify, vendite, podcast sponsorizzati, ecc.), sempre nel rispetto dei termini aggiornati.

Tradotto in italiano semplice: se ci devi fare soldi sopra, non usare il piano gratuito e leggi davvero i termini, non la versione “me l’ha detto un tizio su Reddit”.

Cosa fa molto bene (e perché ha senso usarlo)

Il punto forte di Suno è che abbassa brutalmente la barriera d’ingresso.

Se non sai suonare, non sai mixare, non sai aprire un software audio, puoi comunque tirar fuori una canzone ascoltabile partendo da un’idea scritta. Con i modelli v4, v4.5 e v5 la qualità è arrivata a un livello dove molte tracce sembrano demo credibili o brani da sottofondo pronti all’uso, con voci AI sorprendentemente fluide.

È fortissimo in questi contesti:

  • Contenuti digitali: background personalizzati per video YouTube, reel, TikTok, podcast, corsi online.
  • Demo per cantautori: hai un testo, lui ti dà una melodia e un arrangiamento, poi eventualmente porti tutto in studio e lo rifai con strumenti veri.
  • Jingle, intro, stacchi: ti serve un tema di 20–40 secondi ricorrente, lo generi, lo tagli con l’editor interno, fine.
  • Giochi, app, progetti personali: musiche di sottofondo che non siano le solite librerie stock che usano tutti.

In più l’interfaccia è molto meno “ostile” di altri strumenti: non è il classico tool per nerd della produzione, ma una dashboard che puoi capire in cinque minuti.

Dove Suno mostra i suoi limiti (così non ti fai film)

Qui bisogna essere onesti.

Il primo limite è il controllo. Se sei abituato a decidere ogni accordo, nota, automazione di volume, Suno ti starà stretto. Tu guidi in modo macro (genere, mood, testo), lui si occupa del resto. Puoi rigenerare, rifare sezioni, ma non sei tu al volante di ogni dettaglio.

Il secondo è il testo, soprattutto in italiano. Se gli lasci fare tutto da zero, ogni tanto mette accenti strani, rime deboli o frasi leggermente sballate. Per progetti seri in italiano conviene quasi sempre scriversi il testo a mano e chiedere all’AI “solo” musica + interpretazione.

Il terzo è la voce. È migliorata tantissimo, ma in certi passaggi si sente ancora quel minimo di “effetto sintetico”. Per un sottofondo o un brano da reel va benissimo; per il tuo album da pubblicare come artista “vero” forse è un punto di partenza, non il risultato finale.

Poi c’è il lato che molti ignorano: la parte legale. Suno è stato nel mirino delle major discografiche, con cause legate al modo in cui avrebbe usato cataloghi protetti per addestrare i modelli. Negli ultimi mesi c’è stato un accordo con Warner Music per trasformare la piattaforma in un sistema più “licenziato” e controllato, con nuove limitazioni su download e modelli futuri. Allo stesso tempo, altre cause da parte di major e associazioni sono ancora in corso.

Morale: per uso personale o hobbistico, zero paranoia. Per uso commerciale serio, conviene non improvvisare.

Suno e diritti: cosa devi sapere prima di usarlo per lavoro

Senza fare finta di essere studi legali, i punti da tenere a mente oggi sono questi:

Con il piano Basic (gratuito), le canzoni generate non sono tue in senso pieno: Suno ne è proprietaria, e tu le puoi usare per cose non commerciali (progetti personali, video non monetizzati, scuola, social privati). È tutto scritto nero su bianco nei loro articoli di help.

Con i piani Pro e Premier, hai licenza di uso commerciale per i brani generati: puoi caricarli su YouTube monetizzato, piattaforme di streaming, venderli, usarli in spot, sempre nel rispetto delle condizioni previste. Suno stessa parla di “royalty-free music” per chi paga, con diritti commerciali pieni sulle nuove creazioni.

Tutto bello? Non proprio. Devi considerare:

  • non sei l’unico a poter ottenere una certa combinazione di note e progressioni con l’AI, quindi la musica non è “unica” nel senso tradizionale;
  • se fai qualcosa di grosso (campagne importanti, brand, film), è prudente parlare con un legale e tenere traccia dei prompt usati e della data di creazione;
  • i termini di servizio cambiano spesso: tra cause, accordi come quello con Warner e nuovi modelli “licenziati”, quello che è vero oggi potrebbe non esserlo tra sei mesi.

In sintesi: per contenuti online, brand piccoli, creator che vogliono musica originale senza budget da studio, Suno è già usato da molti senza drammi. Per progetti dove girano soldi veri, vale la regola base: leggi i ToS aggiornati e, in caso di dubbio, chiedi a un professionista. Questa guida non sostituisce una consulenza legale.

A chi conviene davvero usare Suno (e a chi no)

Ha molto senso se:

  • fai video, podcast, corsi e ti serve musica originale senza passare attraverso librerie stock che suonano tutte uguali;
  • scrivi testi e vuoi trasformarli in demo cantate in mezz’ora, per capire se funzionano;
  • vuoi sperimentare con la musica, anche solo per gioco, e non hai nessuna voglia di imparare una DAW.

Ha meno senso se:

  • sei già un producer che ama controllare ogni dettaglio della produzione;
  • ti aspetti “una hit mondiale in 30 secondi” senza mettere nulla di tuo;
  • hai bisogno di una colonna sonora completamente originale e blindata a livello legale, senza discussioni possibili.

Suno è “barra degli strumenti”, non “genio musicale”

Suno non ti regala il talento artistico, ma ti mette in mano una barra degli strumenti poderosa.
Se hai idee, ti permette di trasformarle in musica senza ingranaggi tecnici. Se non hai idee, ti farà solo girovagare tra generazioni a caso.

Usato con testa, è perfetto per il tipo di progetti che piacciono a te: contenuti pratici, soluzioni concrete, niente fuffa.
Se poi hai una guida in inglese che vuoi riadattare in italiano in stile Magshop, nessun problema: me la incolli e la trasformiamo in un testo leggibile, fluido e allineato a tutto quello che hai visto qui sopra.

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Scritto da Redazione Magshop